Dal 17 febbraio 2024 il Digital Services Act (Dsa), il Regolamento europeo sui servizi digitali, diventa legge per tutti. Fornitori di cloud e di hosting, motori di ricerca, e-commerce e servizi online e, in generale tutti gli intermediari in rete devono adeguarsi alle norme che impongono trasparenza su algoritmi e pubblicità, lotta alla violenza online e alla disinformazione, protezione dei minori, stop alla profilazione degli utenti utilizzando dati sensibili.
Le nuove regole erano già vincolanti per i “gatekeepers”, ovvero i giganti della tecnologia che già dal 25 agosto 2023 avevano dovuto rimboccarsi le maniche. Catalogate come grandi piattaforme e grandi motori di ricerca, infatti dallo scorso anno Google con 4 servizi (search, shopping, maps, play), Youtube, Meta con Instagram e Facebook, Bing, X (già Twitter), Snapchat, Pinterest, LinkedIn, Amazon, Booking, Wikipedia e l’App Store di Apple, TikTok, Alibaba Express, Zalando hanno dovuto adeguarsi al DSA, e poco prima di Natale la Commissione UE aveva aggiunto tre siti porno: Pornhub, XVideos e Stripchat.
Ma adesso tocca a tutti gli operatori online fare i compiti a casa, altrimenti rischiano multe fino al 6% del fatturato annuale e fino al 5% dei ricavi medi quotidiani per ogni giorno di ritardo nell’applicazione delle contromisure richieste.
La normativa sui servizi digitali disciplina intermediari e piattaforme online come marketplace, social network, piattaforme per la condivisione di contenuti, app store e piattaforme online per viaggi e alloggi.
L’obiettivo principale del DSA è prevenire le attività illegali e dannose online e la diffusione di notizie false, garantire la sicurezza degli utenti e proteggere i diritti fondamentali stabilendo norme chiare e proporzionate per le attività online. La legge promuove l’innovazione, la crescita e la competitività e facilita l’espansione delle piattaforme più piccole, delle pmi e delle start-up.
Nei prossimi mesi, la Commissione dovrà adottare una serie di atti delegati per contribuire all’attuazione e aumentare la certezza del diritto per guidare i piani di conformità. Ma, intanto, le imprese dovranno già lavorare a un piano di conformità.