CONSEGNA DELLE RICETTE
Consegna Prescrizione In Busta Chiusa
La tutela dei dati personali in tale ambito assume un rilievo ancor più significativo, in quanto riguarda informazioni idonee a rivelare lo stato di salute del paziente e, come tale, impone il rispetto di regole e misure di sicurezza più rigorose. I medici di medicina generale, in qualità di titolari del trattamento, devono adottare idonei accorgimenti per garantire – anche nell´organizzazione delle prestazioni e dei servizi – il rispetto del diritto alla riservatezza del paziente, nell´osservanza delle misure che il Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196) prescrive in ambito sanitario.
Al fine di evitare ogni possibile fraintendimento o strumentalizzazione, appare pertanto opportuno fornire alcune indicazioni circa le modalità con le quali i medici possono consegnare prescrizioni e certificati all´interessato o ad altri soggetti dallo stesso delegati. Questo, perché si possa coniugare la doverosa tutela dei dati sanitari dei pazienti – in particolare, impedendone la conoscibilità da parte di terzi non autorizzati – con l´esigenza di agevolare le modalità di consegna di tali documenti.
Pertanto, va ricordato che prescrizioni e certificati medici ben possono essere ritirati anche da persone diverse dai diretti interessati, purché in base a una delega scritta da parte del paziente e mediante la consegna degli stessi in busta chiusa.
Qualora, pertanto, il paziente lo richieda, il medico potrà consegnare la ricetta al farmacista o ad altro soggetto appositamente delegato, purché in busta chiusa.
È, infine, opportuno fugare ogni dubbio in ordine a un eventuale “accanimento” dei controlli ispettivi dell´Autorità, nei confronti dei medici di medicina generale. Al contrario – come può evincersi anche dalle Relazioni al Parlamento degli scorsi anni – le verifiche ispettive in questione sono riconducibili a una più ampia attività svolta dal Garante in ambito sanitario, funzionale alla tutela della riservatezza dei pazienti. Tale obiettivo va infatti perseguito tanto rispetto a rischi connessi alle grandi banche dati sanitarie e alla sanità elettronica – si pensi al fascicolo sanitario elettronico, alla telemedicina e ai registri di patologia – quanto rispetto ai trattamenti di dati sanitari di singoli pazienti, svolti da ciascun medico.
Confermando la piena disponibilità dell´Autorità rispetto a ogni eventuale richiesta di chiarimento, si porgono cordiali saluti.
Antonello Soro